ALGIZ, l'alce

 


Per uscire dalla grotta mistica di PERTH abbiamo bisogno di ALGIZ, il collegamento alla fonte.


Letteralmente significa alce, probabilmente per via della forma che ricorda le corna frastagliate dell’animale, ma per me simboleggia “l’uomo che prega”: una figura umana con le braccia alzate verso il cielo e il cuore aperto in una muta e mistica connessione.

Non è un gesto di preghiera, come viene a volte inteso, per chiedere qualcosa, ma è un affidarsi al cielo, a Dio, alla fonte d’amore che ci protegge da sempre.

A questo punto del nostro viaggio, infatti, la fonte divina non deve rappresentare un Dio a cui chiedere favori, non un Dio da temere, ma appunto una fonte. Il nostro rapporto con Dio diventa un’apertura verso il cielo, un “io sono qui, che sia fatta la tua volontà”, un accettare ciò che la vita ci pone sul cammino. 

Dopo aver trasformato noi stessi e aver capito quali sono i nostri talenti, dobbiamo essere pronti a usarli per il bene supremo, nostro, della nostra anima, ma soprattutto del disegno di Dio, anche se a volte non riusciamo a capirlo.

Questa importante consapevolezza fa la differenza tra una persona affermata e realizzata secondo i canoni umani e materiali e una persona illuminata.

ALGIZ è una runa che ha un grande potere protettivo, proprio perché, nel momento in cui impariamo ad affidarci alla fonte, capiamo che non abbiamo nulla da temere, che avremo sempre la forza e le capacità di affrontare quello che troveremo sul nostro cammino.

Smettiamo quindi di avere paura e di temere cose sulle quali non abbiamo il minimo controllo, viviamo con fede e fiducia, con serenità.

A presto, Claudia.

(Se estraggo ALGIZ - Prossima runa SOWULO)

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